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Start up School, avete mai sentito questo termine? Ok, mettetevi comodi perché questa vuole essere una mini guida che vi aiuta a comprendere alcune dinamiche del magico mondo delle start up, soprattutto tutto ciò che riguarda la formazione per chi vuole creare la propria start up. 

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Formazione per “startupper”: esiste un percorso ad hoc?

Prima questione da sfatare a proposito della Start Up School: esiste un percorso di formazione dedicato a startupper? La risposta è sì, esiste.

In Italia queste informazioni sono ancora molto dilatate, difficilmente comprensibili e soprattutto ancora un po’ troppo nascoste. C’è molta confusione: early stage, pre seed, e tanti altri termini molto complicati per andare a definire quelli che sono di fatto dei network reali dove imprenditori e startuppari fanno ecosistema, si confrontano e fanno di fatto formazione.

Start up School

Hanno senso, non hanno senso?… dubbio amletico. All’estero ce ne sono a bizzeffe: NYC, Londra, Tel Aviv, Berlino, Amsterdam…. città che pullulano di scuole, congregazioni, piccoli corsi e svariati workshop che ti mettono in condizione sostanzialmente di presentare la tua idea di fronte ad investitori. Ma alt, qui non stiamo parlando di incubatori o pre acceleratori, qui parliamo di scuole, corsi di formazione per startupper.

Ecco alcune scuole per imparare a fare start up che vi potrebbero interessare:

Ribadiamo il concetto, abbiamo selezionato 4 tra le realtà più significative dal punto di vista della formazione per uno startupper, non si tratta di incubatori o di progetti di pre-accelerazione…  ce ne sono davvero tante nel mondo di scuole di questo tipo, cercarle e individuarle non è impossibile, è l’Italia che resta ancora un po’ indietro da questo punto vista.

L’incubatore come scuola più rinomata in assoluto

Sono però gli incubatori che la fanno da padrone nell’ambito formazione in “territorio start up”, perché non solo offrono le strutture ma danno anche qualcos’altro: vedi il caso di Y Combinator, un incubatore che è stata culla di start up importanti come Dropbox, che è solo una delle tante “gemme” uscite da questa realtà… ma qui siamo in Silicon Valley dove l’incubatore appunto è la “casa delle idee del futuro”, ed è un luogo di confronto, dove si organizzano meeting, eventi e per forza di cose si fa formazione.

L’incubatore ha dalla sua però che non può che non agire in una seconda fase del cammino di una start up. 500 start up e Y Combinator, probabilmente le più rinomate strutture al mondo, non prendono al proprio interno nessuna realtà che non abbia comunque una minima organizzazione, o meglio un prodotto/servizio già validato e prototipato all’interno di un mercato  già analizzato in ogni minimo dettaglio.

Le scuole per startupper nella fase di pre-accelerazione: forse l’idea più logica oggi per la formazione di uno startupper

Come ci ha detto Angelo Casagrande, advisor di numerose start up, in una delle nostre interviste effettive, la verità è che anche le strutture di pre-accelerazione (Founder Institute per citarne una) a suo modo erogano formazione e lo fanno probabilmente con la coscienza più comune e più efficace in assoluto in questo campo, che è alla fine non è altro che imprenditoria allo stato puro.  L’aspirante startupper all’interno di queste strutture viene messo subito alla prova… e come?

Semplice, facendo.

In circa 3 mesi ti fai un percorso del genere a prezzi anche super ragionevoli (500€ – 2000€ a quota) e te ne esci con la tua startup, di solito in società con chi ha promosso il percorso di pre-accelerazione.

y combinator

Iniziative/partenariati italiani di formazione/incubatore all’estero

In Silicon Valley, per chi non lo sapesse, esistono anche delle iniziative di valorosi imprenditori italiani che hanno creato delle scuole/incubatore.

Mind The Bridge e M Accelerator sono due esempi di come, oltre alla formula del classico incubatore, esiste la formula ibrida: formazione + incubazione, questo binomio pare proprio funzionare… tanti sono i ragazzi che dall’Italia sbarcano in Silicon Valley… tante le borse di studio e tanti i programmi offerti da queste due importanti strutture.

mind the bridge

mind the bridge

L’incubatore però, attenzione, non propone un corso all’interno della sua struttura, propone un metodo, un sistema e un ambiente per crescere; offre sostanzialmente l’ecosistema ideale per creare un’azienda, come abbiamo visto in precedenza.

Start up School in Italia: tra la pre-accelerazione e la scuola vera e propria

La scena italiana a livello di formazione, dopo la stupenda esperienza di Augusto Coppola con il mitico Innovaction Lab , anche qui si destreggia tra scuola vera e propria e pre-accelerazione in mezzo a decine di formule ibride con una forte componente del sistema universitario italiano, sia privato che di matrice pubblica.

Possiamo oggi annoverare due interessanti progetti di formazione per uno startupper in Italia: Pikaboo e Founder Institute.

Sono due programmi a nostro avviso particolarmente interessanti per chi ha un’idea e la vuole sviluppare, e non solo, sono programmi di formazione particolarmente validi se si ha già un’idea e un team appositamente dedicato. Potete trovare tutto il programma dettagliato del corso nei siti ufficiali del Founder Institute (il FI è presente praticamente in tutto il mondo) e in quello di Pikaboo (quest’ultimo è un programma totalmente made in Italy).

Prezzi accessibili e un’atmosfera frizzante caratterizzano la situazione; a nostro avviso sono due programmi interessanti che giocano sull’effetto “Lean Start up” che oggi, oltre ad andare molto di moda, è per fortuna uno degli approcci allo sviluppo di nuovi business più utilizzati in assoluto.

Università e Start up in Italia

Founder Institute e Pikaboo sono le uniche start up school in Italia?

No ovviamente, sono molte le iniziative universitarie degne di nota. Se date un’occhiata alle iniziative di atenei pubblici e privati (Alma Mater Bologna, Bocconi, Politecnico, LUISS, ecc) i corsi per diventare startupper in realtà esistono eccome, o meglio, un ecosistema c’è, manca però qualcosa che all’estero si nota con maggiore evidenza…

Si notano infatti due fattori importanti sul mercato italiano della formazione in ambito start up: la non continuità dell’offerta, nel senso che non tutti i poli universitari appena citati ogni anno propongono l’iniziativa, e alcune limitazioni intrinseche: per esempio a volte l’accesso al corso è destinato soltanto a coloro che sono di fatto iscritti alle rispettive università…

…molte delle iniziative universitarie italiane inoltre si risolvono in piccoli laboratori, workshop, e “mini corsi” che mettono in condizione il gruppo di studenti startuppers di poter presentare il proprio progetto e/o idea agli investitori mediante i tipici canali dei fondi universitari destinati alla ricerca e alla formazione, ma a volte, spesso e purtroppo, non si va oltre.