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Avete mai sentito parlare di Medium? Stiamo parlando della super piattaforma di blogging tanto voluta da Evan Williams….. il fondatore di Twitter che ha sviluppato un nuovo metodo di creazione e fruizione di contenuti. Medium è una piattaforma ormai popolarissima negli Stati Uniti che in Italia sta prendendo sempre più piede.

Cosa ha di tanto speciale Medium e in cosa consiste?

Medium è una rivista online che parla di politica, tecnologia, start up, salute, lifestyle e davvero di tanto, tantissimo altro ancora… ma in cosa si distingue Medium dal resto degli altri prodotti editoriali online? Si distingue dal fatto che siamo di fronte ad un’operazione “mastodontica” di giornalismo partecipativo, nel senso, che quasi tutti gli autori sono gli stessi lettori che a loro volta possono pubblicare su Medium secondo certi canoni e per fortuna, sottolineiamo, con un monitoraggio assai costante e frequente da parte di una redazione interna a Medium.

Ok, tutto già visto direte voi, un esempio in Italia è Blasting News. La cosa però che colpisce davvero in Medium è il fenomeno che sta nascendo negli USA in questi mesi, ovverosia il Medium Partner Program, un metodo ormai ben congegnato per guadagnare con Medium anche cifre considerevoli.

Medium è diviso in due parti: una sezione di Medium dove i contenuti sono free e un’altra dove i contenuti sono a pagamento e per poterli “leggere” bisogna sottoscrivere abbonamenti super accessibili, 5 dollari al mese o 50 dollari l’anno.

Vantaggi di pubblicare su Medium

Medium offre tanta, tantissima visibilità a chi vi pubblica, ovviamente la differenza fra USA e Italia è enorme: se non altro perché gli americani sono facilitati dal punto di vista della lingua inglese, idioma capace di raggiungere più persone nel mondo, come potete facilmente immaginare.

SEO su Medium

Pubblicare su Medium e dunque rimandare link al nostro sito può avere effetti benefici per i nostri progetti online in ottica SEO? Domandone da 100.000 punti!

Allora, facciamo ordine; sì ci sono diversi benefici ma ci sono anche limiti che vale la pena ricordare.

In primis bisogna sempre sottolineare che Medium, essendo un sito super indicizzato e ben posizionato (soprattutto nelle SERP riguardanti USA e UK) offre nel bene e nel male tanta, tantissima visibilità a chi vi pubblica al proprio interno.

Ma attenzione, rimandarsi un link in entrata verso il nostro sito sarà sempre un link no follow (così è di default su Medium) e pertanto il valore del link in ottica SEO sarà inferiore ai link “follow”, non solo, tutte le pagine del sito Medium sono rel canonical e, pertanto, se avremo lo stesso contenuto pubblicato sul nostro sito, agli occhi di Google avrà prevalenza quello pubblicato su Medium e il nostro contenuto non solo non verrà preso in considerazione ma al tempo stesso verrà “meno” scansionato dai bot di Google. Tutto chiaro?

Guadagnare con Medium Partners Program

Ok,  adesso che avete capito cos’è Medium, ritorniamo a Medium Partners Program e cerchiamo di capire perché siamo di fronte ad una nuova opportunità di guadagno da prendere seriamente in considerazione.

Per poter guadagnare con Medium Partners Program innanzitutto è buona norma conoscere l’inglese, o comunque, capirlo in modo tale da coordinare una redazione di writers (reclutabili su Fiverr, UpWork ecc). Sarà imprescindibile scrivere in inglese su Medium se vogliamo seriamente produrre del reddito con i nostri articoli, ricordatevelo! Se vogliamo scrivere in altre lingue, tedesco, italiano, spagnolo ecc, lo possiamo fare ma avremo meno visibilità e, dunque, meno possibilità di guadagno.

Medium Partners Program

Come si guadagna con Medium Partners Program?

Più le storie vengono lette e consigliate (con i “clap”)**più consistente sarà il guadagno (ogni lettore può fare clap fino a 50 volte per lo stesso contenuto!) almeno così era prima di Ottobre 2019. Medium paga gli autori a fine mese con bonifico bancario, utilizzando una parte del guadagno ottenuto con le membership mensili o annuali, non a caso chi decide di abbonarsi a Medium sceglie anche di remunerare gli autori che apprezza.

Le cose sono cambiate solo negli ultimi mesi: i contributors infatti vengono remunerati in base al tempo di lettura di ogni articolo, non solo, è il singolo autore che decide liberamente se rendere accessibili le sue storie solo a chi è abbonato o a tutti gli utenti di Medium, il sito peraltro ogni mese rende disponibili alcuni contenuti esclusivi anche per gli utenti non paganti.

Zulie Rane

Ecco la Youtuber che negli States sta dando un importante contributo a questo nuovo business in grande ascesa e che, con molta probabilità, tra qualche mese sfonderà anche in Italia.

Perché Medium Partners Programm Potrebbe “spaccare” anche in Italia

Potrebbe spaccare anche in Italia perché i bloggers, a discapito di influencers e Youtubers, nel nostro Paese sono ancora tanti, e, per ovvie ragioni, sono sempre più assetati di guadagno” essendo che ogni giorno si vedono sempre più impoveriti di followers da tutta una “sacca” di persone che preferisce i contenuti video. Per queste ragioni, una piattaforma che è capace di dare qualcosa in più a chi scrive è sempre ben accetta.

E’ chiaro che, come tutti i business online, all’apparenza sembra tutto rose e fiori ma in realtà le insidie e le difficoltà sono tante. Quali sono esattamente?

Procediamo con ordine:

    • competenze linguistiche in inglese qui sono imprescindibili;
    • in secondo luogo dobbiamo avere capacità evidenti di SEO Copywriting e di ottimizzazione/gestione di una redazione. Se vogliamo fare sul serio su Medium e guadagnare cifre serie dobbiamo per forza di cose costruire una redazione rapida ed efficiente.

Ha senso insistere su Medium se avete già dalla vostra una serie di prodotti editoriali online, proprio perché, senza incorrere in “pasticci SEO” li potrete riusare (rigorosamente tradotti) su Medium, non solo, ha senso se in effetti siete esperti dei topics che effettivamente Medium tratta e soprattutto di quelli più remunerativi in assoluto che sono Business. Tech e Startup.