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E’ davvero assurdo come ancora oggi nel 2021 alcuni imprenditori quando si rivolgono a noi per lanciare prodotti e servizi online ancora restano stupiti quando proponiamo un funnel di mail marketing, che attenzione niente ha a che vedere con altri concetti simili/analoghi relativi alla parola funnell, anzi a nostro avviso la parola funnell è fin troppo abusata ultimamente e dà adito a fraintendimenti di vario tipo.

Facciamo ordine e cerchiamo di capire come si analizzano i dati di un funnell e quali sono i punti di riferimento da tenere sempre presenti in questo tipo di analisi.

Email Automatiche: Funnell Email Marketing

Abbiamo già parlato all’interno di questo blog di come si imposta un funnel automatico di mail, a cosa serve e perché può essere particolarmente vantaggioso per qualsiasi tipo di attività d’impresa oggi che si affaccia online; in questa mini guida vogliamo invece insistere su un altro concetto determinante in sede di email markerting: l’analisi dei dati.

Quali dati? Semplice, i movimenti che gli utenti della nostra lista e quindi i nostri potenziali Clienti oggi fanno all’interno del nostro autoresponder .(GetResponse, MailChimp, ActiveCampaigns per citarne alcuni sono tools che abbiamo provato e utilizzato diverse volte, sono validi e si equivalgono se si hanno esigenze medio basiche e un budget non altissimo da investire).

Come analizzare una lista mail

Si analizza una lista mail non solo tramite un’accurata analisi dei movimenti dei nostri utenti, bensì tramite un metodo ancora più infallibile che è in grado di carpire i dati dei nostri utenti che realmente ci interessano, questo metodo consiste nella creazione di un funnell capace di stimolare “alcune specifiche reazioni” da parte degli utenti delle nostre liste.

Dobbiamo scandagliare tutta quella serie di clic e movimenti che gli utenti della lista fanno interagendo con la nostra newlsetter e che ci mettono in condizione di comprendere chi è interessato e sopratutto a cosa. E davvero, fidatevi, tutto quanto detto non è un dettaglio soprattutto oggi per una PMI “che non ha tutto il tempo del mondo” quando approccia ad un potenziale cliente, e che sempre di più deve sfruttare i mezzi digitali per andare quasi a colpo sicuro.

Autoresponder che producno landing page integrate con le liste mail e la gestione della newsletter

Sì, vi consiglio anche tool di questo tipo, totalmente integrati, tra la pagina di atterraggio e dunque la landing page, quest’ultima realizzabile con delle soluzioni che tool come MailChimp e GetResponse ad esempio sono in grado di proporre in aggiunta alla gestione delle mail e della newsletter.

Il primo monito cade sulla landing, proprio perché é sempre essenziale non solo ricavare nome, cognome e contatto mail dei nostri potenziali clienti, è utile, anzi oggi fondamentale più che mai, avere anche il contatto telefonico.

Perché dico questo? Lo avete già capito, perché appena vediamo che le mail dei nostri utenti, all’interno dell’analisi di un funnel di mail vanno verso l’obiettivo…ecco che possiamo anche concederci di fare una “chiamatina” e dare una “spintarella” alle loro intenzioni di acquisto. Dovete sempre pensare che gli utenti sono felici di essere “delicatamente” accompagnati da un consulente verso l’obiettivo finale relativo alla conversione che di solito è comunque l’acquisto di un’offerta.

Email transazionali

Altro monito che dobbiamo tenere in considerazione quando analizziamo i dati di una lista è la reazione degli utenti di fronte a quelle mail che vanno a chiudere un funnell attraverso un’offerta o che lanciano un’offerta vera e propria attraverso la così detta mail di lancio (“il così detto lancio”).

Perché dico questo, perché sono le mail più importanti in assoluto cari ragazzi. Sono le mail in cui vediamo il vero interesse relativo alle nostre offerte da parte degli utenti della nostra lista, sono mail queste che sono DEM vere e proprie e che rompono la narrazione del flusso tipico della newsletter.

Sono mail quelle transazionali che ci offrono una panoramica di indizi di uno spessore davvero notevole. Ancora ci stupiamo di come parecchi imprenditori oggi non si rendano conto che è proprio da quel tipo di analisi che comincia la seconda, e forse la più importante fase di una campagna di mail marketing.

Funnell vero e proprio: “colpire” chi realmente interessato

E’ lì che con la giusta cautela, (a meno che non si voglia andare a chiamare uno per uno i nostri utenti al telefono) dobbiamo organizzare la lista in gruppi di segmenti dove poter evincere chi ha cliccato di più e chi cosa, e non solo, oggi con tools come quelli poc’anzi citati possiamo fare operazioni di fino che sarebbero state impensabili 2 o 3 anni fa.

Possiamo inviare mail automatiche a tutti coloro che hanno cliccato l’offerta, a tutti coloro che hanno soltanto aperto la mail ma non hanno effettuato alcun clic, possiamo andare a colpire quelli che non l’hanno manco vista con lo specifico scopo di spronarli a farlo… insomma, possiamo fare davvero molte cose se sappiamo analizzare i dati di un funnell e se conosciamo i tools che ci mettono in condizione di impostare delle campagne di mail marketing profilate a livello professionale.