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E’ difficile dire con certezza quali lavori saranno interamente sostituiti dall’intelligenza artificiale, o per meglio dire da ChatGPT: bisogna considerare che ci sono alcune professioni in cui l’IA sta già avendo un impatto significativo e alcune di queste mansioni che citiamo qui sotto davvero potrebbero letteralmente non esistere addirittura DOMANI.

Quali sono le professioni maggiormente intaccate da ChatGPT?

  1. Operatore di call center: Gli assistenti virtuali possono già gestire una serie di richieste dei clienti, e con il miglioramento delle capacità di comprensione del linguaggio naturale dell’IA, potrebbero essere in grado di gestire interazioni sempre più complesse.
  2. Scrittore di contenuti generici o ripetitivi: Per quanto riguarda la creazione di contenuti, gli algoritmi di IA sono già in grado di generare report basati su dati, articoli di notizie su eventi standardizzati, descrizioni di prodotti, contenuti SEO, e più in generale contenuti dove la creatività non è l’elemento principale.
  3. Assistente personale: Molti dei compiti tradizionalmente eseguiti da assistenti personali, come la pianificazione di appuntamenti, la risposta a email semplici, o la ricerca di informazioni online, possono essere automatizzati con l’IA.
  4. Traduttori di documenti standardizzati: L’IA ha fatto progressi significativi nel campo della traduzione automatica e potrebbe potenzialmente sostituire i traduttori per documenti altamente standardizzati o di natura ripetitiva.
  5. Analisti di dati entry-level: Le attività di pulizia e analisi dei dati possono essere in gran parte automatizzate con l’IA, riducendo la necessità di analisti di dati di livello base.

Tuttavia, è importante notare che mentre l’IA può automatizzare alcune funzioni di questi lavori, ci sono spesso aspetti del lavoro che richiedono un intervento umano determinante, come l’empatia, il giudizio morale, l’interpretazione del contesto, la creatività e tanto altro. L’IA può cambiare la natura di questi lavori, piuttosto che sostituirli completamente.

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In secondo luogo bisogna fare anche alcune considerazioni reali… pertanto no panic!

Detto ciò, spero non siate andati nel panico, anzi, cercate di approcciare a tutto questo con una mentalità aperta al cambiamento. E’ essenziale  venire a patti o comunque accettare la situazione odierna se si vuole prosperare senza troppi allarmi e pregiudizi, bisogna tenere conto di una IA e di un Chat GPT sempre più inserito all’interno della nostra società, di un Chat GPT che deve necessariamente diventare nostro alleato prima che nostro nemico.

Possiamo anche aggiungere una questione fondamentale che sta attorno a questa vicenda. Ci saranno sempre persone, che a prescindere dalle potenzialità del Chat, non vorranno utilizzarlo per tutta una serie di motivi, vediamone alcuni:

  • ChatGPT diventerà sempre più complesso da utilizzare (in maniera avanzata si intende, mentre sarà sempre più facile utilizzarlo in modo basico) se si vorranno ottenere prestazioni di un certo livello da parte dell’IA, pertanto, le persone non avranno “voglia”, o meglio, faranno sempre più fatica ad utilizzarlo se non grazie a specifiche competenze. Non tutti saranno in grado comunque di accedere a questo tipo di consocenza/competenza.
  • Il ChatGPT (e questo ve lo diciamo per esperienza) è ad oggi alla versione 4 ad un ottimo livello, ma non eccellente. Nel senso, un conto è usare il Chat come assistente, un conto è farsi sostituire completamente, fidatevi, non siamo ancora a quel livello. Sicuramente il Chat si evolverà, il punto è che non potrà però “andare da solo e fare tutto in completa autonomia” e questo implicherà un enorme time consuming per gli esseri umani… e ci saranno persone, che appunto, non vorranno perdere tempo e pertanto limiteranno l’utilizzo del Chat. Se le persone smettono di utilizzare il Chat allora il mondo si salva…. non è proprio così: ma capite bene che le cose cambiano di nuovo a favore dell’essere umano.
  • Esistono ed esisteranno sempre gli scettici, alcune persone esautoreranno il potere del Chat proprio perché non credono a tutto questo. E sembra una banalità, ma non lo è per niente. Davvero, alcuni individui non utilizzeranno mai il Chat perché oltre allo scetticismo sono in totale avversione con questo tipo di fenomeno,

In pratica, il Chat non è in una posizione ancora assoluta all’interno delle nostre vite, lo possiamo arginare se vogliamo, ma soprattutto, ad oggi abbiamo tempo “per farcelo amico”, per renderlo l’assistente che abbiamo sempre sognato, sia che dobbiamo fare dei testi SEO, che della mera contabilità, che tutta una serie di task comunque ripetitivi e dove l’empatia, perché è qui che anche il dibattito di oggi vacilla a mio avviso nell’opinione pubblica, scarseggia. Le persone oltre che di risultati hanno bisogno di esperienze, il bilsogno è così assiduo e costante che non c’è bot che possa sostotuire nella trasmissione di un dato la trasmissione di un valore che è anche sensoriale, empatico, etico e non solamente.

Esperienze Sensoriali

Il Metaverso (crollato miseramente) poteva avere senso ok un paio d’anni fa, ma non era una bella esperienza, l’accesso era complicato, senza un visore non ti potevi godere il tutto come tanto si auspicava e si sentiva dire in giro.

Cercati di capirmi: non vendi solo un prodotto o un servizio vendi qualcosa che va e che resta sotto la pelle del tuo potenziale cliente: sto parlando di un concetto che va anche oltre l’empatia.

L’altra volta, utilizzando il Chat ho chiesto a ChatGPT di insegnarmi un linguaggio di programmazione. Mi sono messo a disposizione del chat per diventare un suo alunno, un suo allievo in ambito programmazione. Dopo le prime schematiche risposte, giuste e sensate, e molto didattiche… ragazzi, la verità è che mi sono terribilmente annoiato, ad un punto tale, che sarei comunque stato disposto a pagare un formatore, un essere umano, un qualcuno capace di non farmi cadere la penna, e le palpebre sullo schermo. Pazzesco, sì proprio così.

Tutto bene tutto perfetto, all’inizio vedevo le righe di codice crearsi automatiche sullo schermo… però che palle! Noioso, freddo, apatico, senza la tensione emotiva necessaria per intraprendere un percorso di formazione sensato e proficuo.

In alcuni settori, l’esperienza sensoriale è a mio avviso insostituibile, o comunque non tecnologicamente incapsulabile in un bot che oltre all’analisi dei dati, fa fatica a trasferire empatia e quant’altro. Il Chat ha un giudizio etico/morale? Ha un odore, un colore, un impatto termico, un idea contrastante la tua? No. E’ qui il labile confine, tra noi e lui. E vinciamo noi, senza dubbio.

State calmi, la rivolzuioe sì sta prendendo forma, ma siamo ancora lontani dallo scenario folle di Blade Runner o cose simili: ad oggi è necessario essere conspaevoli delle potenzalità di ChatGPT e se possibile, dobbiamo iniziare a farcelo AMICO, questo è un consiglio spassionato…. 😉

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