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Un’attività, un professionista, una società e/o un’associazione, insomma un’unica entità può avere due siti? Ha senso averne due o più di due? Attenzione a queste piccole domande che se all’apparenza possono sembrare anche un po’ insignificanti in realtà nascondono alcuni fattori fondamentali della SEO moderna oggi: l’univocità.

Avere due siti non è assolutamente un qualcosa di assurdo, per carità, ci sono però delle situazioni che vanno monitorate con attenzione prima di iniziare a creare siti web inutili e magari anche dannosi per i nostri Clienti e/o progetti personali.

SEO e Brand

Non ha alcun senso confondere l’utente, questa è la nostra prima preoccupazione… dunque cosa vuol dire?

Immaginate il professionista Ciccio che è un Fabbro a Firenze, trova un dominio libero ottimo per la sua attività a livello locale:   fabbrofirenze.it, decide però di avere anche un sito personale (fa sempre il fabbro) cciccioliccio.it   e poi decide di avere un sito dedicato unicamente alla filiale della sua officina che è a Figline Val d’Arno in provincia di Firenze, a pochi km dal capolouogo, decide dunque di fare un sito    www.fabbrofiglinevaldarno.it

Alla fine Ciccio Liccio si ritroverebbe con 3 siti distinti che parlano “diversamente” di lui, (appunto per non incappare in odiose penalizzazioni da contenuto duplicato) ma che rappresentano sempre lui che fa il fabbro… secondo voi ha senso?

Google come interpreterà questa strategia adottata da Ciccio? Come distribuirà le kw principali che ruoteranno intorno a: fabbro firenze, fabbro firenze prezzi, ecc?

Vediamo insieme tutte le casistiche possibili e cerchiamo di dare alcune risposte considerando che una risposta dogmatica non esiste, e probabilmente per fortuna!

due siti

Due siti Local

Due siti local inerenti alla stessa persona (stessa città o distanza ravvicinata) risulterebbero molto ma molto forzati, se peraltro puntiamo alla keyword “fabbro firenze” non ha alcun senso avere due siti inerenti alla stessa persona che puntino alla stessa kw, dunque: ciccioliccio.it punta a “fabbro firenze”, e fabbrofirenze.it  punta a “fabbro firenze”.

Attenzione, due siti non si ostacolano mai lato SEO soprattutto se puntano in maniera nitida a kw diverse, nel senso, non esiste cannibalizzazione fra siti diversi ma è un controsenso dal punto di vista “dell’organizzazione del lavoro del nostro amico fabbro”.

L’esempio lo dovete considerare unicamente condizionato al fatto che le sedi nella stessa città o provincia siano comunque reali

Non solo, Google potrebbe comunque andare nel pallone, interpretare tutto ciò come un qualcosa di non unico e distinguibile a livello di sito/pagina web e come voi ben sapete: un sito unico e distinguibile per Google è emblematico in termini di indicizzazione.

Peggio ancora, potrebbero andare nel pallone i nostri utenti… e peggio ancora i nostri potenziali clienti.

Due siti: un sito che punta a chiavi local e uno chiavi non local

La SEO si sa è anche pura e dura questione di algoritmi…   pertanto aggiungendo una variante in più nella nostra strategia di posizionamento SEO ecco che le cose cambiano e di molto: ciccioliccio.it punta a “fabbro” a livello nazionale, mentre fabbrofirenze.it punta a conquistare le keywords local. Ecco che avere due siti che vertono sulla stessa città o località limitrofe può avere comunque senso.

Il problema qui potrebbe essere comunque un altro: è che nella realtà è sempre vero che Ciccio Liccio fa il fabbro a Firenze e rischia di andare a cozzare sempre e comunque con fabbrofirenze.it (immagina una pagina Contatto e/o About).

Possiamo comunque chiudere un occhio, è una soluzione mediana (due siti uno che punta a keywords local, l’altro che punta a keywords nazionali) piuttosto apprezzabile perché fino a prova contraria anche sei ti chiami Ciccio Liccio e sei un fabbro che esercita su Firenze se ti capita sotto il naso il dominio libero fabbrofirenze.it di sicuro non resteresti immobile di fronte alla possibilità di acquistarlo, non trovi?

Sito di sponda redirect sul sito principale

Un’altra soluzione potrebbe essere la seguente:

redirect 301 intero sito   fabbrofiglinevaldarno.it ——— ciccioliccio.it   (entrambi i domini puntano a posizionarsi per “fabbro Firenze” e “fabbro Figline Val d’Arno). In pratica l’obbligo di Google MyBusiness di inserire il sito durante l’iscrizione del merchant (fabbrofigilinevaldarno.it) funge “anche un po’ da alibi” e ci dà l’opportunità di creare quindi un sito posticcio unicamente realizzato per fare redirect al principale.

In sostanza in questo modo useremo fabbrofiglinevaldarno.it come un piccolo avamposto su Google MyBusiness.. nient’altro!

Google MyBusiness a livello local

Tanto per essere retorici, considerate che Google MyBusiness è davvero un tool importantissimo lato SEO Local, per ogni sito, localizzato realmente presso una località geografica, Google recapiterà al proprietario del sito una lettera presso la sede citata in MyBusiness per comprovare la veridicità dell’informazione, insomma non avere Google MyBusiness è un delitto.

Perché due siti e non tre

Perché 3 sono troppi a meno che non ci siano situazioni del tipo:

  • A meno che non si abbiano diverse filiali in giro per il mondo della propria azienda (non nella provincia di Firenze) e si è costretti comunque ad avere una strategia di SEO internazionale con tanto di domini diversi per sito, altrimenti un sito è più che sufficiente, massimo due!
  • Non ha senso indubbiamente insistere su città piccole che hanno keyword local con suffissi connessi ad attività lavorative poco cercate: “fabbro Castiglione delle Stiviere”, “fabbro Soverato”, “fabbro Busalla”… sono tutti paesi abbastanza piccoli: inoltre c’è da considerare che le persone cercano su Google in riferimento alla provincia e al capoluogo di provincia. Se si hanno diverse filiali a Roma, Milano, Torino, Genova allora ha senso “fabbromilano.it”  “fabbrogenova.it” ecc. O comunque sì avrebbe senso fare più siti, www.cicciobrandgenova.it   www.circciobrandmilano.it … sfruttando comunque in qualche modo la chiave di brand.

Perché oggi dobbiamo diffidare dai domini in chiave secca

Semplicemente perché Google “si è sempre di più umanizzato”, e in questo periodo tende a preferire domini che fanno leva su nomi che richiamano l’idea di un brand… in realtà Google non disdegna i domini in chiave secca,  (es. fabbrofirenze.it) semplicemente li destina a progetti di piccola media durata… e la vostra professione? Dopo tutto il “mazzo” che vi siete fatti per costruirvela, la considerate così a breve durata? A voi la scelta.

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