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Lo so, scrivere con l’aiuto dell’intelligenza ti piace eh… ok, ma mettiti un po’ nei panni di chi deve correggere, rieditare, rivedere testi di un certo tipo, di un certo livello di qualità, SEO e non solo. Basta mettersi nei panni di un semplice SEO Specialist che commissiona a dei redattori dei testi in ottica SEO. Ti piacerebbe che tutti i contenuti ma proprio tutti i contenuti che i tuoi redattori ti consegnano fossero stati prodotti grazie all’IA? Sì ti piacerebbe eccome se si posizionasse tutto nelle prima pagine di Google per le keywords che ti servono…ma sai  in fondo che non è così.

Se usi l’AI per i tuoi testi in ottica SEO, come detto mille volte anche in questo blog, purtroppo Chat GPT non è sufficiente. Ci vuole sempre un bel “ricalco umano”. Se ci consegnano dei testi “tarocchi” e fatti male solo con il Chat è bene mettere subito le cose in chiaro. In questa mini guida vediamo come scoprire se il nostro redattore ha usato l’intelligenza artificiale per i propri test elencando una serie di tool detector utili a tal fine, e una serie di strategie utili a svelare l’inganno.

Analisi Testi creati con l’intelligenza Artificiale

Come facciamo a capire se un testo è stato creato da un bot? Ci sono diversi accorgimenti che vanno fatti di fronte ad un testo prima di dire… quel testo è stato fatto solo ed esclusivamente con l’aiuto di ChatGPT 4!

  1. Detectori di Testo AI Specifici: Alcune aziende e ricercatori hanno sviluppato strumenti specifici per rilevare se un testo è stato generato da un AI. Questi strumenti utilizzano vari metodi, come l’analisi delle pattern di scrittura e le inconsistenze stilistiche.
  2. Analisi Stilistica: Strumenti di analisi stilistica possono rilevare inconsistenze nella scrittura, che possono indicare un testo generato da AI. Questi strumenti analizzano aspetti come la scelta delle parole, la struttura delle frasi e l’uso della punteggiatura.
  3. Controllo di Plagio: Alcuni strumenti di controllo del plagio possono rilevare se un testo è unico o se assomiglia a contenuti già esistenti sul web, che può essere un indizio che il testo è stato generato da un AI.
  4. Analisi del Sentimento e della Coerenza: analizzare il sentimento o la coerenza di un testo può essere utile. Le AI a volte generano testi con salti logici o cambiamenti di tono che possono essere rilevati da questi strumenti.
  5. Frequenza di Parole e Frasi: analizzare la frequenza e la ricorrenza di parole e alcune frasi specifiche può aiutare a identificare i pattern tipici della generazione di un testo AI.
  6. Verifica dei Fatti: la verifica dei fatti può aiutare a identificare affermazioni inaccurate o fuorvianti che a volte sono generate da AI.

Nessuna di queste strategie è infallibile. L’accuratezza può variare a seconda della sofisticazione dell’AI e del contesto del testo analizzato. Inoltre, è importante utilizzare questi strumenti in modo etico e consapevole delle loro limitazioni.

Lista Detector “anti AI”: 10 tools che ci fanno capire se un testo è stato creato con l’intelligenza artificiale

Ok, adesso invece addentriamoci nella faccenda più tech di tutte. Quali sono i tools oggi che ci fanno capire se un testo è stato creato dall’AI. Ce ne sono tanti, abbiamo fatto una selezione di quelli più utilizzati e più efficienti in assoluto:
  1. Originality.ai: Questo strumento è noto per la sua alta precisione (99%) nella rilevazione di contenuti AI e include anche un controllo del plagio e un verificatore di leggibilità. È disponibile anche come estensione per Chrome​​.
  2. GPTZero: Sviluppato specificamente per istituzioni educative, GPTZero è progettato per rilevare contenuti generati da modelli come ChatGPT, GPT 3, GPT 4, LLaMa e Bard. È ideale per chi si occupa di formazione e offre un’interfaccia intuitiva​​​​​​.
  3. Writer.com: Oltre a essere un assistente per la scrittura AI, Writer include anche capacità di rilevamento di contenuti AI e un controllo del plagio. È particolarmente adatto per scrittori che desiderano assicurarsi che i loro contenuti non siano generati da AI o plagiati​​​​.
  4. Copyleaks: Questo strumento utilizza l’AI per rilevare contenuti generati da AI e offre anche un controllo del plagio. Copyleaks supporta vari formati di file e lingue, rendendolo versatile per creatori di contenuti, istituzioni educative e aziende​​​​​​.
  5. Hugging Face: È un tool facile da usare per l’analisi di contenuti e, sebbene non includa un controllo del plagio ed è particolarmente efficace per rilevare contenuti generati da ChatGPT.
  6. Sapling.ai: Questo strumento si distingue per la sua capacità di rilevare contenuti AI con un minimo di 50 parole. È più adatto per contenuti brevi e fornisce risultati codificati a colori per una facile interpretazione​​​​.
  7. Content at Scale: È uno strumento semplice da utilizzare direttamente dal browser web, utile per verificare se un contenuto è generato da un essere umano o da AI. È in grado di rilevare contenuti provenienti da ChatGPT, GPT 4 e Bard​​​​.
  8. Crossplag: Si presenta come il primo e unico strumento di controllo del plagio interlinguistico al mondo, rendendolo ideale per lavori in più lingue. Include anche un rilevatore AI​​.
  9. Turnitin: Conosciuto principalmente per il suo uso nel sistema educativo per il rilevamento del plagio, Turnitin ora include anche uno strumento di rilevamento AI nel suo Similarity Report​​.
  10. AI Detector Pro: Questo strumento è utile per identificare se i tuoi articoli sono stati scritti usando ChatGPT e controlla contro modelli come GPT 3 e GPT 4​​.

Ognuno di questi strumenti offre caratteristiche uniche e può essere più adatto a diversi casi d’uso, quindi è importante considerare le tue specifiche esigenze quando scegli quale utilizzare.

Analizzare se un testo è scritto con ChatGPT 4 è sempre utile, a prescindere dall’aspetto etico della faccenda. Cimentarci in quest’analisi ci mette comunque in condizione di conoscere sempre di più il magico mondo dell’intelligenza artificiale applicata alla SEO, non solo, ci dà ulteriori certezze su come la SEO è ancora un qualcosa di molto ma molto artigianale, che senza l’aspetto umano, è davvero inutile pensare di poter proporre a clienti, o comunque farla per sé stessi per le proprie attività imprenditoriali.