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Imprenditore o libero professionista? Sembra una domanda un po’ stupida, invece è una domanda da 10000000 punti. Se lavori in proprio è una delle domande più importanti, una delle “seghe mentali” che maggiormente caratterizzeranno la tua vita di lavoratore autonomo e sai perché? Perché difficilmente sarai persuasivo con i Clienti se non riuscirai a venire a capo di questa faccenda…

Non solo, qui si apre un discorso più grande: non sarai tu stesso a tuo agio con i tuoi dipendenti/collaboratori, sarai tu stesso in difficoltà di fronte ad un bilancio e dinnanzi alla marginalità dei tuoi prodotti e servizi che offri ai tuoi clienti. Comincia a fare ordine, meglio libero professionista per oppure meglio essere imprenditore? Cominciamo questa lunga disamina.

Imprenditori Vs Libero Professionista

Non è una sfida tra una “personalità e l’altra”, stiamo parlando di un modo di vivere diverso, di un modo di operare diverso e di un modo di intendere il business in maniera appunto diversa.

Chi è l’imprenditore

Il codice civile, all’art 2081, definisce l’imprenditore.

E’ imprenditore chi esercita professionalmente una attivita’ economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi.

Sono d’accordo con questa definizione ma fino ad un certo punto, proprio perché non definisce in maniera netta e chiara la demarcazione fra le due categorie di “lavoratori autonomi”. Nel senso, lo è anche un libero professionista organizzato al fine di produrre un servizio (diciamo non un “bene”, è più logico come concetto focalizzarsi sull’idea di servizio) un imprenditore.

Chi è il libero professionista

Detto ciò, a mio modo di vedere le cose la vera differenza fra imprenditore e libero professionista sta nel come si vendono e producono i propri beni/servizi. Un libero professionista ha un modello di business diverso da un imprenditore, e di conseguenza, ha una dimensione diversa, una quota di mercato molto più piccola all’interno di un mercato molto più grande. Un libero professionista “vende sé stesso” oppure “sé stesso grazie all’ausilio di altri”: non è a capo di un’organizzazione scalabile, con procedure ben definite. Un libero professionista, per antonomasia, vende il suo tempo.

Un imprenditore invece ha un’attività organizzata dove esiste un team, dove esistono delle procedure, in sostanza nell’organizzazione dell’imprenditore ex art. 2082 esiste una squadra che potrebbe andare avanti in automatico senza di lui: non a caso, per essere un imprenditore fatto e finito bisogna si parla di fatturati di un certo tipo,  tra le 300,000€ e 2 milioni a salire (e di molto anche), per intenderci.

Libero Professionista o Imprenditore, un vero dilemma

Tutti i punti precedentemente elencati sono molto chiari a mio modo di vedere le cose. Per quanto riguarda il fatturato invece bisogna essere ancora più chiari e analizzare alcune sfumature che devono essere ben snocciolate per renderle evidenti. Nel senso, ci sono liberi professionisti, intesi questi come semplici partite iva che oggi fatturano più di alcune micro SRL. La verità però sta nel mezzo: nel senso, ci sono alcune SRL che proprio non hanno motivo di esistere nel mercato in cui vivono in quanto imprese, e mi soffermo sul concetto di dimensioni, perché sotto una certa soglia di fatturato queste imprese sottodimensionate non hanno “presa” sul mercato e non hanno la scalabilità che serve all’imprenditore per creare gli automatismi poc’anzi descritti.

Volendo essere ancora più precisi: a volte è meglio operare come libero professionista piuttosto che SRL. Questo è un principio paradossale, perché va contro la logica del fatto che è buona norma per chi lavora in autonomia “non arretrare mai”, quindi ingrandirsi sempre. Il punto però è anche un altro, a volte mancano gli asset per questo genere di estensione, pertanto, essere piccoli, microscopici è meglio, o comunque è meglio lavorare da soli piuttosto che con un team che non funziona, ed è meglio spesso e volentieri dal punto di vista fiscale.

Insomma, non è semplice, in effetti capire chi è imprenditore e chi è di fatto libero professionista, diciamo che  chiunque lavori in proprio deve prima o poi saperlo e averne coscienza, e tutto questo, serve proprio per lavorare meglio, in maniera più efficace.

Esempi Pratici

Un dentista che guadagna 1 milione di euro è un imprenditore o un libero professionista? Partiamo dal presupposto che questa domanda è posta malissimo: si tratta infatti di uno studio dentistico. Ragazzi, ogni essere umano, e ve lo dico per esperienza, quando guadagna da solo 100.000 euro è già tanto, poi esplode… e ha bisogno di un team. Non solo, ha bisogno di un team sia che si tratti di un imprenditore (di solito può contare su numerosi dipendenti assunti con regolari contratti di lavoro) oppure di un libero professionista, che di solito si avvale di un team di altre partite iva. Uno studio dentistico che fa un milione di euro l’anno, è un impresa.

Una scuola di formazione che fattura 132.000 euro l’anno sta sul mercato meglio come SRL e dunque in quanto organizzazione strutturata a mo di impresa? O sta meglio sul mercato nella forma di un libero professionista: un singolo formatore, che magari guadagna un po’ meno in termini di fatturato (sotto gli 85,000 euro per rientrare nella nuova partita iva forfettaria immaginiamo) ma che sicuramente ha meno spese e dunque più margine? Ok, la seconda opzione è preferibile…

E così, via per tutti i mestieri dove si vendono servizi di consulenza e comunque servizi in generale ci si può scervellare fino a farsi male… non esiste una risposta univoca, ma si possono analizzare le casistiche e provare a fare ordine.

Quando l’impresa è necessaria

Ci son però casi dai quali dalla forma di impresa non si può scappare, siamo seri. Ok, voi già state pensando a capannoni, grandi strutture ecc… vi sbagliate, basta guardare sotto al vostro naso: il negozio sotto casa.

Se siete i gestori e dunque i proprietari di un negozio, sia che avete una p.iva o una SRL, dalla posizione comunque imprenditoriale non si scappa. Per come tutto è sistemato, per come gli asset (seppur piccoli) sono distribuiti: anche se si tratta di piccole dimensioni, siamo comunque dinnanzi ad una micro impresa. Per non parlare di tutte le strutture agricole, si parla infatti di “imprenditore agricolo” ( E’ imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attivita’: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attivita’ connesse ex art.2135 cc).

Ci sono davvero tante situazioni in cui l’attitudine e l’organizzazione imprenditoriale sono talmente insite nella vostra attività che per forza di cose, e qui non c’entrano nulla i discorsi fatti in precedenza, si ricade in pieno, e senza alcun dubbio nella definizione ex art 2082 del cc.