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Quando pensi al marketing dei tuoi prodotti e servizi, potresti pensare solo all’attrazione visiva. Le parole e le immagini che scegli potrebbero sembrare gli unici strumenti che hai per persuadere le persone a prestare attenzione al tuo marchio e/o prodotto. Tuttavia, con questo approccio stai ignorando una parte enorme della psicologia e del comportamento umano.

Negli ultimi 50 anni sono state condotte molte ricerche su come i cinque sensi  (vista, udito, gusto, tatto, olfatto) influenzano le nostre decisioni di acquisto. Questa nuova conoscenza ha portato al campo del marketing sensoriale: una nuova frontiera di cui deve tener conto ogni manager di successo.

Cos’è il marketing sensoriale

Si fa marketing sensoriale quando un’azienda fa leva su molti sensi diversi per creare un’impressione positiva per un marchio. Fare appello a più sensi aiuta a conquistare l’attenzione e la fiducia di un cliente sfruttando ciascuno dei cinque sensi.

L’utilizzo del marketing sensoriale implica la ricerca di modi creativi per fare appello ai bisogni e ai desideri dei clienti e per lasciare un’impressione duratura attraverso strumenti di marketing unici. La sola vista non è più sufficiente, perché le sollecitazioni a cui siamo sottoposti sono così tante che c’è bisogno di richiami multisensoriali.

Marketing sensoriale visuale

Tradizionalmente la forma di promozione più usata e la più antica, che a partire dal 1800 arricchisce i prodotti con volantini, manifesti e confezioni decorate. Tutto si gioca sull’uso di immagini, testo, colori e font evocativi a seconda della sensazione che si vuole suscitare.

La ricerca di questo segmento è sempre più concentrato sull’uso di video, anche per una veloce conversione all’acquisto su Web.

Marketing sensoriale con gli odori

Potrebbe sembrare strano pensare che l’olfatto sia utile nel marketing. L’olfatto è il collegamento più diretto al cervello negli esseri umani. Un odore particolare può innescare ricordi e può influenzare le decisioni molto rapidamente. 

Questo è il motivo per cui vengono diffusi profumi nei negozi e nei singoli cornershop, distinguendo da un reparto all’altro. Fragranze dolci, che richiamano la vaniglia, nei pressi degli espositori di rossetti, cosmetici e prodotti per la cura del corpo destinati a un pubblico femminile, profumi donna per valorizzare la femminilità. Mentre nei reparti destinati a un pubblico maschile troviamo aromi più decisi e freschi: gli uomini sono sì vanitosi, ma meno amanti della dolcezza olfattiva.

Marketing sensoriale uditivo

Nei primi decenni del secolo scorso cominciarono ad essere trasmesse le prime pubblicità radiofoniche fino ad arrivare alla nascita dei jingle nel 1926, per dare un’identità sonora ad un brand con le descrizioni in musica.

Questa tecnica sfrutta la funzionalità dei neuroni specchio che giocano un ruolo fondamentale nell’apprendimento, ma anche nella persuasione visiva, olfattiva e uditiva. Da qui il frequente uso delle voci fuori campo negli spot e delle colonne sonore tematiche.

Marketing sensoriale tattile

Sembra strano pensare al tocco ancor prima di un acquisto, ma alcuni prodotti tecnologici come telefoni e auto di solito richiedono un test drive pratico prima che una persona scelga di acquistare.

Ciò comporta la prova prodotto in negozio, la predisposizione di solido materiale informativo (volantino, biglietti da visita ecc…) per dare una sensazione di durevolezza e offrire comfort in fase di vendita.

Marketing sensoriale del gusto

Forse è più trascurato fra i sensi per fini di marketing, perché è molto soggettivo il gradimento di un sapore. Per questo di solito si procede con la distribuzione di campioncini o il lancio di un numero limitato di prodotti con nuovi sapori, per testare sul campo la reazione degli acquirenti.